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17/06/21 2

Fruttosio 1,6-difosfato: energia già disponibile

È solo nell’800 che è stato possibile comprendere il processo che conduce dall’ingestione del cibo alla vera e propria produzione di energia nel corpo. In particolare gli studi sulla glicolisi avvengono a partire dal 1860 con Louis Pasteur e raggiungono l’apice solo nel 1940, con Neuberg,  Gerty e Carl Cori.

I carboidrati sono combustibile per l’organismo

Sinteticamente potremmo dire che i carboidrati sono il combustibile necessario al funzionamento della macchina umana. I carboidrati si compongono di Carbonio, Idrogeno e Ossigeno secondo un rapporto 1:2:1. Vengono quindi distinti secondo il numero di molecole di zuccheri semplici da cui sono composte (lo zucchero comunemente detto, è invece il saccarosio, che è composto da una molecola di glucosio e da una di fruttosio ed è quindi un disaccaride).

  1. MONOSACCARIDI, composti da una sola molecola di zucchero:
    • i monosaccaridi sono il glucosio, il fruttosio e il galattosio;
  2. DISACCARIDI che sono appunto composti da due molecole di zucchero e sono:
    • maltosio, lattosio e saccarosio;
  3. POLISACCARIDI che sono carboidrati con 3 o più molecole di zucchero, quindi:
    • Amidi, glicogeno e fibre.

È stato stabilito che i carboidrati producano circa 4 Calorie per grammo ingerito, ma come avviene il processo che li trasforma in ATP – energia disponibile o muscolare?

La digestione dei carboidrati

Il primo step è la semplificazione dei polisaccaridi in monosaccaridi pronti per essere processati dall’organismo. Questo processo avviene grazie all’enzima α-amilasi presente prima nella saliva e poi nei succhi pancreatici dell’intestino.

La glicolisi

Il secondo step è la glicolisi vera e propria, che è costituita da 5 momenti (ovvero l’intervento di diversi enzimi) che permette il passaggio del glucosio in:

  1. Glucosio 6-fosfato, quindi questo in
  2. Fruttosio 6-fosfato, quindi
  3. Fruttosio 1,6-difosfato (o bifosfato) da cui infine
  4. diidrossiacetone fosfato e gliceraldeide-3-fosfato.

Che cosa è il fruttosio 1,6-difosfato

Il fruttosio 1,6-difosfato è energia già disponibile, cioè la versione realmente attivata del glucosio che ha acquisito due fosfati. Questa molecola dall’altissimo valore energetico, può quindi scindersi per liberare i composti realmente spendibili dall’organismo umano.

La farmacologia ha iniziato a produrre fruttosio 1,6-difosfato già a metà del secolo scorso per vari scopi terapici. Ma è a partire dagli 80’ che se ne riconosce l’impatto enorme nella medicina dello sport, grazie all’efficacia che il fruttosio 1,6-difosfato ha nel caricare l’organismo di energia che può essere subito spesa.

Fruttosio 1,6-difosfato e VO2max

Sono le ricerche di Ripari e Pieralisi a rivelare che l’impiego di questo glucide comporta un miglioramento della capacità aerobica o VO2max. L’esperimento ha messo a confronto un placebo, del normale destrosio e il fruttosio 1,6-difosfato, dimostrando che quest’ultimo comportava un miglioramento della VO2max di ben il 12%.

Sprintade® ATP BOOSTER e ATP BOOSTER 3.0

Sprintade® ATP BOOSTER e ATP BOOSTER 3.0 introduce questo concetto nell’integrazione alimentare sportiva. Il fruttosio 1,6-disfosfato è una molecola che può attraversare la parete gastrica ed essere speso rapidissimamente dall’organismo, anche in momenti critici di sforzo

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