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23/03/19 2

Non tutte le quarantene vengono per nuocere

In questa quarantena ho imparato quanto il movimento sia importante per me.

Faccio sport da quando ho memoria. Non ricordo un solo periodo della mia vita nel quale non siano presenti allenamenti, gare o trasferte.

Sono sempre stata talmente immersa in questo mondo, che non mi sono mai domandata troppo cosa ci fosse al di fuori.

Semplicemente non m’interessava!

Ho sempre pensato che lo sport fosse la mia strada, che qualunque cosa fosse successa avrei lavorato in ambito sportivo.

Ma poi succede che cresci ed inizi a pensare che il mondo non può ridursi al mero risultato di una competizione e che il tuo valore non può essere ridotto a quello.

Studi, ti formi, cresci.

Ma non riesci ad abbandonare le gare, in quanto hai bisogno dell’emozione che ti danno e dell’adrenalina che ne scaturisce.

Dall’altra parte, però, ad ogni gara che non va come dovrebbe perché non sei riuscita ad allenarti perché dovevi studiare, perché hai sacrificato il riposo causa lavoro, perché comunque sei determinata a costruirti un futuro ed una professionalità che vada oltre il tuo tempo finale… ecco ogni volta che il finale è diverso da come te l’aspettavi in te si apre una sorta di frattura.

Inizi ad odiare allenarti da sola.

Inizi a non avere più voglia di dover dimostrare sempre il tuo valore. Accidenti, ma non l’avete ancora capito che io sono molto di più di una gara?

Finalmente decidi di smettere di essere “atleta”. Non vuoi più avere obblighi di allenamento, orari, scadenze. Solo muoverti per il piacere di farlo e SE ti diverti nel farlo.

Ecco, in questo contesto è arrivata la quarantena.

Dopo le prime due settimane di scoramento e frustrazione, ho capito che l’unica mia valvola di sfogo efficace sarebbe stata il movimento.

Non importava il modo.

L’importante per me era fare sport.

Così la scintilla è tornata a brillare.

Ogni giorno ho dedicato almeno 1h all’attività fisica concentrandomi su quegli aspetti che avevo sempre considerato “marginali” come la mobilità, lo stretching e la respirazione.

Quindi sono passata allo sviluppo della forza.

Ora che finalmente si può tornare all’aria aperta, dovrò ricominciare a lavorare sulla costruzione della mia base aerobica…

Ma credo ci sarà ancora tempo per quello!!

Ovviamente, questo programma è stato abbinato ad un’alimentazione sana e bilanciata.

In conclusione, questa quarantena mi ha aiutato a riscoprire l’amore per lo sport in quanto tale, non finalizzato ad una prestazione sportiva!

Sembra quasi che possa essere anche divertente!

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